Indirizzo: Via Roma, 65    

Chiesa di Santa Chiara

In origine costruita dai Padri Agostiniani, in Onore di S. Agostino, fu in seguito denominato monastero di S.Chiara dell’Ordine dei Cappuccini (detto Cappuccinelle) conosciute nel linguaggio comune come “Poverelle di Gesù Cristo”.

Nel 1723, l’attuale Beato Angelo, ebbe l’idea di far costruire questo piccolo monastero avviando i lavori di costruzione e nel 1724 furono largamente finanziati dal Principe Giuseppe Leopoldo Sanseverino.

Questo avvenne perché la sua figliola Maria Teresa aveva, sin da bambina, esternato la sua vocazione nel prendere i voti.

Il luogo della sua edificazione fu all’interno del centro abitato, chiamato allora Colla, e che oggi è situato nell’attuale via Padula.

Nel 1726, alla giovane età di 16 anni, Maria Teresa prese i voti con il nome di Suor Mariangela del SS. Crocifisso. La sua guida spirituale e padre confessore fu proprio il Beato Angelo che godeva, da tempo, dell’amicizia e dei favori del Principe.

Nel 1739 il monastero fu distrutto, e nel 1810 venne soppresso diventando una casa municipale, così che la comunità delle suore venne trasferito nel Monastero delle Clarisse di Cosenza.

Nel 1826 la Famiglia Sanseverino tentò di reclamare il monastero al comune di Acri, non ottenendo alcun risultato.

Solo nel 1947, la famiglia Feraudo di Acri, donò alla chiesa una tela raffigurante Suor Mariangela, che si trova oggi, nella Basilica del Beato Angelo.

Di quel che fu il monastero, resta soltanto la chiesa, dove trovò sepoltura alla sua morte, la figlia del Principe.

Nel 1949 fu restaurato il timpano su cui sono collocate due campane e la più grande dedicata a Bianca Julia.

La chiesa ha una classica tipologia delle Chiese annesse ai conventi.

Ha un’unica navata, con altare maggiore e coretto sopra all’ingresso.

Sulla parete di fondo dell’altare maggiore, rivestita con fondale in legno, sono messi in spazi lacunari cinque tele di sconosciuta attribuzione che da anni aspettano una identificazione e opportuni restauri.

L’attuale altare maggiore è stato costruito con un altare ligneo, al di sotto del quale è posta un’urna contenente le reliquie di un martire cristiano.

È inoltre presente, sulla parte destra, un altare ubicato in muratura.

L’insieme il piccolo locale della sacristia, dal quale si accede ad un altro piccolo vano sovrastante. Durante recenti sopralluoghi, nella parte centrale è stata rinvenuta una fossa comune, primitivamente chiusa da lastra di pietra, priva di iscrizione.

Torna all'inizio dei contenuti